Serena Berneschi
Ear Training per cantanti jazz e pop (con esempi ed esercizi) p2
Aggiornamento: 13 apr
"Tutti dovrebbero studiare musica: ingentilisce l'animo. Non si tratta di saper solfeggiare o strimpellare uno strumento, ma di soffermarsi nella bellezza, saperla abitare e ascoltare, riuscire ad orientarsi nella foresta dei suoni e saperci camminare dentro..." (Riccardo Muti)
Questo articolo nasce da un lavoro fatto con una bravissima cantante jazz che ho avuto la fortuna di avere come allieva: sto parlando di Michela Kramer Rodoni, che ringrazio pubblicamente perché oltre a realizzare le grafiche per questo articolo mi ha aiutato molto nell'organizzazione dei contenuti. Ovviamente noquesto articolo non vuole sostituirsi agli ottimi manuali di armonia ed ear training in commercio, ma fornire una traccia assolutamente personale e il più possibile pratica nello studio della materia.
Ci tengo inoltre a dire che essendo questo articolo dedicato al ear training, per motivi di tempo dovrò necessariamente dare alcune cose "per scontate" (soprattutto per quanto riguarda la teoria musicale di base e l'armonia). Perciò se siete all'inizio del vostro percorso vi consiglio di affiancare lo studio dell'articolo a un paio di libri di armonia e ad uno di Sight Reading.
ARMONIA & TEORIA:
ARMONIA JAZZ:
SIGHT READING:
Se siete appassionati di jazz, genere sul quale è incentrato gran parte di questo articolo vi consiglio inoltre la lettura del mio libro "La Pittrice di Suoni - Vita e Musica di Carmen McRae".
Essendo questo articolo la continuazione di un articolo precedente, se non l'avete ancora fatto vi incoraggio inoltre a consultare il link sottostante prima di continuare la lettura: infatti in questo articolo ho inserito solo esempi pratici che per essere compresi fino in fondo hanno bisogno della lettura dell'articolo precedente.
EAR TRAINING PER CANTANTI (con esempi ed esercizi):
ESEMPI
In questa sezione troverete moltissimi esempi, uno o più per ogni intervallo musicale. Come vedrete alcuni intervalli sono molto "inflazionati" (ad esempio, quello di tonica, quello di quinta, quello di terza), mentre altri sono molto difficili da individuare all'interno delle canzoni. Vi chiediamo quindi di aiutarci segnalandoci qualche altro brano di esempio (soprattutto relativamente agli intervalli meno usuali)! Siamo felici se con i nostri esempi potremo esservi d'aiuto. Altra premessa: nel corso dell'articolo inserirò alcuni link e spartiti musicali (solo le prime 4 battute di alcuni brani citati), ma vi invitiamo a consultare la tabella riassuntiva (gentilmente redatta da Michela) posta alla fine dell'articolo, dove troverete lo spartito delle prime quattro battute di ogni standard jazz menzionato, la parte iniziale del testo, dei link musicali di esempio per ogni intervallo, e soprattutto, i brani schematizzati in base all'intervallo posto all'inizio del brano.
Nello studio dell' ear training potete partire dal grado che preferite e che sentite più affine: io generalmente comincio dallo studio delle note dell'accordo (1,3,5 ed in seguito le 7), poiché lavorando con i cantanti ritengo che questo sia un lavoro preliminare all'esecuzione di semplici armonizzazioni. Tuttavia, non sempre seguo questo procedimento: talvolta prendo come riferimento il grado sul quale comincia un determinato brano (che magari stiamo studiando), e ovviamente non è detto che questo cominci dalla tonica, dalla terza oppure dalla quinta. Nel vostro studio individuale vi raccomando però di considerare un concetto fondamentale in pedagogia, ovvero quello di ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE di Lev Vygotskij: lo psicologo sovietico Vygoskij (1871-1934) teorizzò questo concetto riferendosi in particolare all'età infantile, ma oggi sappiamo che tale teoria è alla base di qualsiasi tipo di apprendimento. In breve, secondo il concetto di Zona di Sviluppo Prossimale il contenuto dell'apprendimento non deve essere né troppo "facile", quindi al di sotto delle nostre possibilità (poiché ciò rischierebbe di annoiarci e di non farci impegnare a sufficienza); né troppo difficile, quindi troppo al di sopra delle nostre possibilità (poichè ciò rischierebbe di ledere la nostra autostima e demotivarci). Applicate questo stesso concetto allo studio dell' ear training: ad esempio, se ancora faticate a riconoscere o a intonare una terza maggiore oppure una quinta giusta, aspettate a studiare la quarta aumentata oppure la tredicesima bemolle; potenziate quindi la vostra consapevolezza delle cosiddette chord notes (ovvero le note dell'accordo), e solo dopo passate allo studio delle tensioni.
Sesta (6) su Accordo Maggiore
La sesta maggiore su maggiore è molto utilizzata, specialmente nel jazz. Michela ed io abbiamo infatti individuato svariati standard la cui melodia inizia dalla sesta: fra questi vi sono "Embraceable You" di Gershwin, "Meditacão" di Jobim, "Moonlight Serenade" di Glen Miller, "Hallelujah I Love Him So" di Ray Charles, "Skylark" di Carmichael, "Someone To Watch Over Me" di Gershwin. In questo caso a iniziare dalla sesta maggiore è il verse ("there's a saying old says that love is blind..."). Sotto inserirò alcuni spartiti ed alcuni link audio, colgo però l'occasione per ricordarvi che nella tabella riassuntiva posta a fine articolo trovate gli spartiti di tutti i brani citati ed i brani schematizzati in base all'intervallo di appartenenza.


Come mi è stato suggerito dalla mia allieva Benedetta, fra i brani pop che iniziano dalla sesta possiamo citare anche la meravigliosa "The Way We Were", portata al successo da Barbara Streisand nel film "A Star IS Born".
Sesta (6) su accordo minore
In questo caso, reperire tale sonorità nei brani cantati non è affatto facile proviamo quindi a scomodare il jazz modale, . La sesta su accordo minore (sigla di esempio: Fm6) determina infatti l'immediato passaggio dal modo eolio al cosiddetto modo dorico. Forse saprete che negli anni Sessanta si sviluppò nel jazz una corrente denominata jazz modale, il quale ruppe con le regole dell'armonia tonale per basarsi sull'uso estensivo delle antiche scale modali: beh, il modo dorico (secondo modo della scala maggiore) è una di questa, e differisce dal modo eolio (sesto modo) proprio per la presenza della sesta maggiore (6) al posto della sesta bemolle (b6). Il discorso è lungo e non può essere certo riassunto in tale articolo, perciò vi invito a consultare il mio articolo "Breve Storia del jazz" (https://www.serenaberneschi.com/post/approfondimenti-sulla-storia-del-jazz) per avere maggiori informazioni al riguardo.
Tornando alla nostra sesta maggiore, vi faccio ora un esempio pratico.
Come ho detto la sesta maggiore su accordo minore configura immediatamente un "paesaggio" modale, per la precisione dorico. Vediamo ora la differenza pratica fra la scala dorica e la scala minore:
SCALA MINORE (Dm): Re=1 Mi = 2 Fa=3b G=4 A= 5 Bb=6b C=7b D=8
SCALA DORICA (Dm): Re=1 Mi = 2 Fa=3b G=4 A= 5 B=6 C=7b D=8
Come vedete, la scala minore (corrispondente al modo eolio) e la scala dorica (corrispondente al modo dorico) differiscono per una sola nota: la sesta appunto, che nel dorico è maggiore e non minore.
Per memorizzare la sonorità della sesta maggiore su minore ritengo quindi in primis importante praticare questa differenza di sonorità servendosi del pianoforte.
Ho però individuato un brano a mio parere significativo, un brano del trombettista Freddie Hubbard intitolato "Little Sunflower". Sebbene la melodia di tale brano non inizi dalla sesta maggiore, come potete vedere dallo spartito sottostante la intona subito dopo (la nota La, quinta dell'accordo Dm è infatti seguita immediatamente da un Si naturale, sesta maggiore di Dm).
Sotto potete ascoltare sia la versione originale strumentale del brano, sia quella vocale del leggendario Al Jarreau.

Se siete cantanti e volete approfondire lo studio del jazz modale, vi consiglio inoltre di acquistare l'imprescindibile manuale di Judy Niemack, "Hear it and Sing it! - Exploring Modal Jazz".

Settima maggiore (7) su Accordo Maggiore
La settima maggiore su accordo maggiore è un intervallo estremamente caratteristico, ed attribuisce all'accordo un carattere a mio parere "sognante". Tale sonorità è usatissima nel jazz: fra i brani che iniziano dalla settima maggiore abbiamo individuato "I’m Gonna Laugh You Right Out Off My Life", "I'm Glad There Is You" (non il verse, ma la strofa "in this world of ordinary people..."),"I'm Thru With Love", "Just Friends", "O Barquinho", "Samba Do Aviao", "Vivo Sonhando", "Tenderly" e "You've Changed" (anche se questi ultimi due brani iniziano con un'anacrusi, sono a nostro parere ugualmente significativi, ma come ho spiegato in precedenza, nella pratica sarà necessario non intonare le note dell'anacrusi e prendere come riferimento la prima battuta del brano). Fra i brani italiani possiamo inoltre ricordare "Donna", il celebre cavallo di battaglia del quartetto Cetra, composto da Gorni Kramer.






Volendo fare una incursione nel pop, fra i brani che iniziano dalla settima maggiore possiamo ricordare anche l'evergreen "La solitudine" di Laura Pausini.
Nel jazz sono invece moltissimi anche i brani che vanno a toccare la settima maggiore tramite l'utilizzo di un arpeggio: fra questi possiamo ricordare sicuramente "Samba de Orfeu" di Luiz Bonfà, colonna sonora del film di Marcel Camus "Orfeu Negro".
L'incipit di tale brano va infatti a toccare tutte le note dell' arpeggio di settima maggiore: la fondamentale (1, Do in questo caso), la terza (3, Mi in questo caso), la quinta (5, Sol) e la settima maggiore (7, Si).

Anche l'indimenticabile ballad di Gershwin "I Love You Porgy" (tratta dall'opera "Porgy and Bess") inizia da un arpeggio di settima maggiore, per poi raggiungere subito dopo la nona. Anche in questo caso, poiché le prime tre note dell'arpeggio vanno a formare un'anacrusi (e sono relative all'accordo C7sus4), sarà necessario esercitarsi intonando solo la settima e la nota dell'accordo (in base allo spartito riportato sotto, le note E e G).

Continuando a parlare di brani che contengono arpeggi di settima maggiore, possiamo citare anche il brano "If You Could See Me Now" di Tadd Dameron, la cui melodia inizia da una settima maggiore, per poi proseguire sulla tonica, andando a toccare la terza, la quinta e di nuovo la settima maggiore dell'accordo all'ottava sopra.

Possiamo citare infine anche un classico del Dixieland, il jazz degli esordi: il brano in questione fu scritto da Lil Hardin, prima moglie di Louis Armstrong, per il marito ed i suoi Hot Five: il gruppo registrò per la prima volta tale spassoso brano intitolato "Struttin' With Some Barbecue" nel 1927. Una versione altrettanto interessante del brano fu fornita a mio parere da Paul Desmond negli anni Sessanta: il sassofonista reinterpretò il brano in stile samba, cambiando appunto il titolo del brano "Samba With Some Barbecue". Come possiamo osservare dallo spartito sottostante, proprio come "If You Could See Me Now", la melodia brano inizia dalla settima maggiore, per poi andare a toccare la tonica, la terza, la quinta e poi nuovamente la settima.

Settima maggiore (7M) su accordo minore
Beccate! In questo caso, per quanto ci siamo sforzate non siamo riuscite ad individuare un brano che inizi con la settima maggiore su minore. Questo ovviamente non è un caso: infatti la settima maggiore su accordo minore ha una sonorità fortemente drammatica e tensiva. In questo caso ci siamo però esercitate al pianoforte, cercando di intonare il primo grado dell'accordo minore e poi di scendere di un semitono. Infatti ritengo molto utile imparare a riconoscere (e poi intonare) questo particolare intervallo all'interno di un voicing più complesso, poiché la settima maggiore su minore viene generalmente associata ad altre tensioni, la nona in primis. Per fare un esempio pratico: se su uno spartito trovate scritta la sigla Fm (maj7) le note che dovrete suonare saranno: F (Fa) Ab (La bemolle) C (Do) E (Mi), alle quali potete volendo aggiungere anche la nona, ovvero il Sol (G). Le note suonate in questo caso saranno F G Ab C E, e si verrà creare un piccolo cluster fra le note G e Ab. Anche se non abbiamo individuato brani il cui incipit sia la settima maggiore su minore, se ascoltate con attenzione i finali dei brani riportati sotto ("Samba em preludio" e "Alfonsina Y El Mar") vi accorgerete che anche se nessuna voce intona la settima maggiore, nell'accordo finale è comunque contenuta tale estensione.
Settima minore (b7) su accordo di Dominante
Come il titolo suggerisce, se si inserisce una settima minore (b7) all'interno di una triade maggiore (1 3 5), si otterrà automaticamente un accordo di dominante.
Esempio: Bb (triade maggiore) = Bb (1) D(3) F (5)
Esempio: Bb7 (accordo di dominante) = Bb D F (note della triade maggiore) + Ab (b7)
Premettendo che i brani la cui melodia inizia dalla settima bemolle non sono molti, abbiamo per forza di cose dovuto ricorrere ad un brano strumentale: il brano in questione (scritto da Herbie Hancock) fu una hit negli anni Settanta e si intitola "Watermelon Man". Come potete vedete dallo spartito sottostante il brano inizia proprio da un accordo di dominante (F7#9) e consiste in una variazione alla classica struttura blues di 12 battute (nel brano in questione le battute non sono 12 ma 16).
Lo so, lo so... abbiamo scelto un brano strumentale, cosa che vi avevamo raccomandato di non fare! Come vedete, le regole sono importanti, ma a volte è possibile infrangerle se lo si fa con consapevolezza. E poi in questo caso il brano è talmente soulful e ricco di groove che non si può resistere alla tentazione di imparare la melodia!
Se però volete scrivere un testo per questo brano per impararlo con più facilità saremmo felicissime di leggerlo in caso voleste inviarcelo.

Un altro brano da noi individuato che inizia dalla settima minore (o di dominante) è "Celebration" dei Kool & The Gang: ascoltandolo noterete infatti che la tonalità di impianto è Ab (La bemolle maggiore), e che la nota iniziale della melodia (la parola "ceeeeeeee-le-bra- tion") è un Gb (Sol bemolle, ovvero la settima di dominante).
Ottava (8) su accordo Maggiore
In questo caso, c'è un esempio quasi d'obbligo: l'indimenticabile "Somewhere Over The Rainbow" è infatti un perfetto esempio di intervallo di ottava.

Passando dal sacro al profano possiamo a questo proposito citare un altro brano che utilizza l'ottava: il brano in questione è "Abbronzatissima" di Edoardo Vianello e gli amanti della musica italiana anni '60 lo ricorderanno sicuramente bene. Se volete utilizzare questo brano vi raccomando però di non prendere come riferimento la celebre "A-a-bbronzatissima" intonata da Vianello come spesso si fa, perchè questo procedimento causerebbe un grande misundersting. Vianello non intona infatti la tonica della tonalità di impianto e accordo di partenza (Sol Maggiore), ma intona invece un Re, quinta dell'accordo di tonica (il brano in questione è infatti in tonalità di Re). Se volete utilizzare questo brano prendete quindi come esempio le A vocalizzate intonate dal coro da minuto 00.00 a 00.07.
Siamo arrivati alla fine di questo articolo...speriamo che vi sia stato utile e vi abbia veramente condotto "oltre l'arcobaleno"! La stesura di questo articolo è stato un lavoro estremamente utile sia per me sia per Michela, e la ringrazio ancora nuovamente per l'aiuto. Ringrazio anche tutti voi per aver letto fino a qui e vi invito a consultare anche gli altri articoli del blog: troverete molti post dedicati alla divulgazione musicale!
Al link sottostante potete scaricare una tabella riassuntiva (ancora in aggiornamento) creata da Michela. Nella tabella troverete una lista di standard jazz (e affini) ordinati in ordine alfabetico e schematizzati in base alla loro nota di partenza.
SE NON LO HAI GIA FATTO, TI INVITO OVVIAMENTE A CONSULTARE LA PRIMA PARTE DI QUESTO ARTICOLO:
Grazie ancora di essere stati con noi!
Serena Berneschi (con il prezioso aiuto di Michela Kramer Rodoni).